1 luglio 2013

stessi progettisti, risultati diversi

La newsletter di Europaconcorsi ultimamente ha spesso come tema gruppi di architetti italiani più o meno noti, con all'attivo alcune interessanti realizzazioni e sembra quasi fatta apposta per alimentare il mio blog. Questo contribuisce ad aggiungere al mio archivio ulteriori argomenti importanti da trattare e ogni volta che scrivo un post in realtà ne ho in mente già molti altri, che restano in attesa spesso per molti giorni (perdondosi a volte nella mia testa). 

Una delle ultime (newsletter) era dedicata a GSMM architetti.
Hanno costruito in Portogallo una casa molto minimalista (bella, bravi!!) immersa in un bellissimo paesaggio, la Quinta do Carvalheiro, di cui dicono:
... il luogo è caratterizzato da un bosco di sugheri e pini che predominano il paesaggio di declivio accentuato in un promontorio orientato verso ponente. 
La scelta per l’insediamento della nuova costruzione è strettamente legata alla topografia e al paesaggio presente. La forma compatta che caratterizza la casa, ha l’obiettivo di limitare l’intervento umano nel territorio incontaminato.
 

Sento già risuonare l'obiezione: certo che con quel paesaggio... (oltre a basta bianco!)
Ho già raccontato come la penso al riguardo in architettura e paesaggio e credo che questo esempio valga più di molte parole, dimostrando come la sensibilità dell'architetto (si, caro Loos) riesca a inserire in maniera armonica la dimora dell'uomo nel paesaggio, limitando al minimo (minimum) l'uso del colore, dei materiali e delle geometrie.

Hanno all'attivo anche due realizzazioni in Italia:
L’edificio cerca di proporsi come un riferimento visivo e culturale per la piccola cittadina, imponendo dolcemente la sua identità. La copertura sfaccettata, quasi un foglio di carta ripiegato, connota l’architettura e ne dichiara la vocazione pubblica e rappresentativa...
... I volumi semplici nei quali sono ospitate le nuove funzioni e la loro materialità contrastano con il costruito circostante dichiarando la loro inequivocabile appartenenza al presente, ma allo stesso tempo, il loro orientamento cerca un dialogo con il corpo edilizio principale ed il cortile della scuola...

Mi ha colpito molto la differenza tra questi edifici, nelle chiarezza delle scelte fondamentali sulle forme e sui materiali e anche se non conosco la storia dei progetti e dei progettisti, mi sembra che evidenzi una profonda differenza culturale nel modo di affrontare la contemporaneità. 
Rivedo nelle opere italiane quello che avevo scritto in troppa architettura?
Si vede ancora una volta come il Portogallo, nonostante i problemi economici, abbia il coraggio (a differenza dell'Italia) di "investire" veramente nell'architettura contemporanea, contribuendo così in maniera decisiva a migliorare la qualità dei progettisti, dei linguaggi architettonici e di conseguenza anche dei suoi paesaggi.

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