17 ottobre 2013

la città dell'uomo

Quale straordinaria e importante sfida per l'architetto contemporaneo tornare a progettare per gli uomini prima ancora che per i clienti. Rinunciando a tutto questo, l'architetto ha perso, a mano a mano, la sua principale caratteristica: quella di dare risposte alle esigenze concrete di una collettività, di un popolo, in merito alla costruzione del proprio ambiente di vita. 
... L'architetto ormai sembra essere in grado di progettare solo quello che il cliente gli chiede, e lo fa principalmente con una ricerca ossessiva del nuovo e del bizzarro, vera pietra di paragone del proprio operato... La città dell'uomo è qui da noi intesa principalmente come alternativa, possibile e perseguibile, alla città dei clienti che si sta diffondendo oggi nel mondo, l'unica che sembra interessare l'architettura contemporanea e l'unica a cui, perciò, gli architetti si rivolgono. (Nicola Di Battista)