12 giugno 2015

MACA Alicante

Il MACA, Museo di Arte Contemporanea di Alicante, si trova proprio nel centro storico della città spagnola della Costa Blanca, oggi centro turistico in espansione, ma di antichissime origini legate anche ai Romani, che proprio in quella zona fondarono nel III secolo a.C. la città di Lucentum.
Realizzato su progetto dello studio Sancho-Madridejos di Madrid e completato nel 2010, l'edificio di proprietà del Comune di Alicante è il frutto di un concorso di progettazione lanciato nel lontano 2001 e finanziato interamente dalla Comunità Valenciana (la regione).


L'intervento, che ha generato questo nuovo complesso museale di 4680 mq di superficie su quattro piani fuori terra e due interrati, è consistito nella ristrutturazione di un edificio barocco del 1685 piuttosto importante, la Casa de La Asegurada e nella realizzazione di una nuova costruzione in adiacenza alla preesistente che ingloba per formare un unico edificio



L'importanza di questo edificio, che rientra in un piano generale di riqualificazione del centro storico di Alicante, el barrio o casco antiguo per dirla all'alicantina, già da anni in fase di rinascita dopo molti anni di degrado e abbandono, è data  soprattutto dalla nuova funzione turistico-culturale, poco presente nella città, che contribuisce a dare nuova vita ad una piazza importante con edifici storici tra i più antichi che Alicante possa vantare.

La piazza, la chiesa e il museo (google maps)
L'ingresso principale al Museo è stato localizzato sulla facciata barocca della Asegurada e si apre sulla piccola Plaza Santa Maria, che prende il nome dalla bella, antica e imponente cattedrale di origine gotica ma di aspetto barocco soprattutto per la facciata in pietra.
Il rapporto con la facciata preesistente, non sappiamo quanto libero da vincoli imposti, sembra poco coraggioso e "scolastico" nell'accostamento - quasi polemico verso la conservazione - ma si riscatta trattando la pietra con una meravigliosa leggerezza che la smaterializza.

Foto generali e pianta piano terra (sito Maca)
Il programma museografico mette in primo piano conservazione e didattica e l'edificio ospita una sala per esposizioni temporanee, quattro per la collezione permanente, oltre agli spazi per la biblioteca, la didattica, gli eventi e le conferenze.
La difficoltà del progetto risiedeva soprattutto nella necessità di prevedere spazi per una collezione di opere contemporanee illuminate naturalmente in un edificio che necessariamente si sviluppasse più in verticale che in orizzontale e che doveva anche ambientarsi in un contesto storico stratificato e reso ancora più complesso dalla presenza di forti variazioni altimetriche. 
Forse visto nel complesso e in rapporto alla città che lo circonda, l'edificio sembra troppo alto, un po' fuori scala soprattutto rispetto alla cattedrale, ma la scelta è stata obbligata dal programma museale, dalla dimensione del lotto e dalla necessità di sottrarre per portare la luce naturale dall'alto e visti dalla piazza i volumi in copertura retrocessi sono meno invasivi.

Foto atrio, sala espositiva e patio in copertira (sito Maca)
Pienamente contemporaneo nelle forme e nei materiali, rivestito in pietra (travertino) per ambientarsi il minimo indispensabile, l'edificio gioca con la giustapposizione di volumi puri che, attraverso il gioco tra pieni e vuoti a partire dal secondo piano, fa entrare molta luce naturale dall'alto e crea spazi esterni e di copertura inaspettati, in cui la luce naturale è così intensa da far credere al visitatore di trovarsi all'esterno quando invece è all'interno. 

Sala delle sculture al MACA (google immagini)

Un piccolo capolavoro insomma, sia dal punto di vista formale che funzionale, soprattutto nella splendida luminosità che caratterizza quasi tutti i suoi interni anche se privi di finestre. 
Sembra infatti che gli spazi espositivi ai vari livelli formino un continuum e siano collegati tra di loro più o meno direttamente attraverso un ordine gigante complesso e articolato, che permette ai visitatori sempre nuovi affacci verso l'interno delle sale.


Gli architetti sposano il minimalismo, sono molto attenti e bravi a ricercare il dettaglio elegante, amano il taglio netto tra orizzontale e verticale e l'uso di pochi colori e materiali, sempre a filo l'uno con l'altro, in continuità e contiguità.

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