23 febbraio 2016

terme di diocleziano

Forse non tutti sanno che a due passi dalla stazione Termini di Roma, proprio di fronte alla sua facciata principale, c'è un complesso archeologico, architettonico e museale enorme e di rara bellezza, che come molte altre cose abbiamo ereditato da un passato più o meno remoto.
Sono le Terme di Diocleziano, ampiamente rinnovate nel 2014 in occasione del bimillenario Augusteo, oggi parte del sistema del Museo Nazionale Romano, che comprende anche Palazzo Massimo sempre a Piazza dei Cinquecento, oltre a Crypta Balbi e Palazzo Altemps.

Il complesso delle Terme di Diocleziano visto dal Palazzo Massimo

Estese tra il Viminale e il Quirinale su una superficie di oltre 13 ettari, le Terme di Diocleziano sono il più grandioso complesso termale mai costruito nel mondo romano. Edificate tra il 298 e il 306 d.C., le Terme furono trasformate a partire dal 1562 da Michelangelo che vi realizzò la Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani e diede l’avvio alla realizzazione della Certosa occupando numerosi altri ambienti. 

 
Vedute dall'alto del complesso delle Terme (google maps)

Il già enorme complesso che oggi occupa tutto l'area compresa tra Piazza dei Cinquecento, Piazza Esedra, Via Cernaia/Via Parigi e Via Volturno/Via Gaeta, era in realtà ancora più esteso. Basti pensare che l'esedra semicircolare formata dagli edifici di Gaetano Koch che fanno da porta a Via Nazionale (che ricalca appunto l'esedra con gradinate che forse serviva ad assistere a spettacoli teatrali), la particolarissima chiesa circolare di San Bernardo alle Terme e la rotonda visibile in Via del Viminale, riprendono parti del complesso termale romano. 
La stessa chiesa di Santa Maria degli Angeli, una delle più grandi di Roma, è stata realizzata su progetto di Michelangelo che ha inglobato il frigidarium, il tepidarium e parte del calidarium, il muro curvilineo della facciata.

Ricostruzione e planimetria delle terme di Diocleziano

Chi visita le terme oggi quindi, oltre a rimanere all'interno del perimetro definito, non accede a molte parti oggi chiuse al pubblico, come l'aula ottagona e gli ambienti delle residenze della certosa o perchè occupate da altre strutture come l'Università di Roma Tre.
Nonostante lo stravolgimento dovuto alle trasformazioni in epoca rinascimentale e alla scomparsa di molte parti originarie, soprattutto negli apparati decorativi, ancora oggi è possibile avere un'idea dell'immensità delle strutture realizzate dai romani. 
Grazie allo sviluppo della grafica tridimensionale, finalmente applicata anche alle ricostruzioni archeologiche, sarà sempre più facile comprendere i resti delle antichità.

Interni delle Grandi Aule: soffitto e pavimenti
Le strutture murarie delle Grandi Aule
La trasformazione delle terme è avvenuta nella seconda metà del XVI secolo, quando in una sua consistente porzione è stata realizzata una Certosa, un convento per l'ordine dei certosini, composta secondo il suo schema canonico da un chiostro grande, uno piccolo e le abitazioni per i monaci.  
Il chiostro grande è detto erroneamente di Michelangelo, che probabilmente però si limitò semplicemente ad uno schema iniziale, visto che morì nel 1564 quindi prima dell'inizio dei lavori che dovrebbe risalire al 1565.
Si tratta di uno dei chiostri più grandi d'Italia con i suoi bracci di 100m e una superficie di 10.000 mq, ma nonostante la dimensione considerevole quasi sparisce all'interno del complesso. 
Il chiostro piccolo, splendidamente restaurato di recente dopo un lungo abbandono, occupa una parte della piscina scoperta ed era l'ambiente di passaggio tra la chiesa e il chiostro principale, da cui poi si accedeva alle abitazioni dai monaci.

Il chiostro michelangiolesco
Il chiostro piccolo

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