7 febbraio 2018

Málaga: alla ricerca dell'architettura

Con un titolo così generico potrebbe diventare un post lunghissimo in eterno aggiornamento, quindi la cosa migliore è iniziare raccogliendo le foto frutto delle mie esplorazioni urbane alla ricerca dell'architettura nel senso più ampio, quindi di trasformazione della città attraverso la configurazione dello spazio. 

La Cattedrale detta "La Manquita" perchè incompleta
L'intento non è quello di seguire la moda del momento e il gesto architettonico eclatante del famoso, quanto piuttosto di scoprire come la vita di una città viene cambiata e condizionata dagli interventi degli architetti, anche perchè la scena architettonica racconta molto della società che la produce. Quella spagnola, in cui Malaga certamente non fa eccezione, oggi è molto vivace ed è caratterizzata da una notevole fiducia nella capacità di adattare lo spazio urbano ai cittadini e al loro stile di vita approfittandone per fare una ricerca architettonica mai sopra le righe e quasi sempre attenta proprio al rapporto con la città. 

Ho già avuto modo di sottolineare in Spagna e Italia, così vicine, così lontane che tale ricerca, in evoluzione ormai da molti anni come testimoniato nella bella mostra di qualche anno fa Arquitectura Española, 1975-2010, ha certamente preso le mosse anche dallo studio dei nostri maestri del Novecento quali Terragni, Figini e Pollini, Moretti e Libera.

"35+ Construyendo en democracia" - Madrid, 2010

Questo post insomma vuole essere un approfondimento di quel piccolo assaggio sull'architettura di Malaga pubblicato tempo fa con il titolo di el palmeral de las sorpresas, dove raccontavo la riqualificazione della zona portuale trasformata da deposito di containers a passeggiata lungomare in continuità con il centro.

Casa tipica del centro storico
La parte della città più visitata e apprezzata è sicuramente il centro storico pedonale, grazie a negozi, locali e ristoranti di ogni tipo e alla sua forma urbana caratteristica e accogliente punteggiata dagli edifici residenziali tipici. Però il mio obiettivo qui è quello di scoprire la città e l'architettura meno facile da conoscere e da vedere, quindi tralascio il centro che ho fotografato in lungo e in largo e lo rimando a un post futuro che forse non scriverò mai...

Paesaggio urbano tipico del centro storico

Ciudad Jardin, Conjunto Camino Viejo - Gonzalo Iglesias Sánchez Solórzano, 1920-1930

Il complesso in questione è solo una parte di quella che viene genericamente chiamata "Ciudad Jardin" comprendente in realtà edifici di epoche diverse e di tipologie anche più intensive e rappresenta un tentativo di un'urbanizzazione di qualità realizzata con materiali poveri. 

La strada del quartiere dedicata all'architetto

La scheda predisposta degli uffici urbanistici della città definisce "storicista" lo stile del complesso in cui l'architetto ha sapientemente utilizzato il laterizio e la ceramica per creare disegni elementari che, insieme alle coperture a quattro falde, conferiscono alle case e al quartiere un'interessante identità ancora oggi visibilissima.

Dettaglio di una delle case di Ciudad Jardin
Nonostante il tentativo di conservazione da parte dell'amministrazione, le case sono state nel tempo soggette a varie trasformazioni con aggiunta o chiusura di volumi. La cosa più singolare oggi è l'evidenza della divisione della proprietà sull'asse di simmetria della facciata, confine tra due mondi spesso inconciliabili e privi di comunicazione.

Il paesaggio urbano caratteristico di Ciudad Jardin

Edificio Gaudí - García Garrido & Ramos Guerbós, 1977

Questa torre per appartamenti mi ha subito colpito mentre aspettavo l'autobus in Avenida de Andalucia e naturalmente il collegamento con l'espressionismo di Gaudì è stato immediato. L'ho fotografata ripetutamente ancor prima di sapere che fosse tra le architetture più note e importanti della città e che i progettisti l'avessero proprio dedicata a Gaudì. Da notare, oltre ai virtuosismi sui balconi della facciata, il contrasto tra lato formale e lato informale con una parte cieca e la "galeria", una specie di loggia a servizio della cucina tipica delle residenze collettive spagnole che viene schermata ma lasciata libera alla circolazione dell'aria.

Le due facce dell'edificio


La facciata scultorea

Viviendas del antiguo Banco Exterior de España - Manuel Vázquez Molezún, 1981

Ecco un altro edificio che ho notato e apprezzato prima di sapere che il suo progettista fosse stato parte di uno dei punti di riferimento fondamentali per l'architettura spagnola moderna dal dopoguerra, lo studio Corrales y Molezún. Si trova in un punto centrale e strategico e non a caso segna il passaggio tra il centro storico e la parte più moderna. La sua caratteristica principale infatti è quella di una modernità ammorbidita da evidenti richiami alla tradizione architettonica, come l'uso di un materiale antico, il mattone, e del tetto a falde. L'eleganza della facciata con le persiane bianche scorrevoli e la forma poligonale che apre l'edificio alla complessità del contesto urbano dimostrano la maturità e la bravura dell'architetto.

Il lato verso il fiume e la città moderna

La facciata sull'Alameda Principal


UNIVERSITA'

Allontanandosi dal centro verso ovest in direzione Marbella si scopre un'area di sviluppo della città legata soprattutto all'Università che, una volta saturato lo spazio a ridosso del centro con il Campus El Ejido, si è sviluppata già verso la fine del XX secolo nel Campus di Teatinos servito dalla nuova metropolitana già uscita in superficie in una zona poco urbanizzata.

Il Campus Teatinos tra agrumi e pietra
Biblioteca General del Campus Teatinos


Escuela de Ingeniería Informática - José Antonio Corrales, 1995


José Antonio Corrales, scomparso quasi novantenne nel 2010 quando fu ricordato da Moneo su El Pais, è senza dubbio uno dei maestri dell'architettura spagnola del dopoguerra, di cui insieme al socio Ramón Vázquez Molezún è stato uno degli interpreti più attivi e sensibili alla modernità. Anche in questo edificio, non tra i suoi più noti realizzato quando aveva già varcato i 70 anni, si può notare un amore per la complessità e un attenzione al momumentalismo in chiave moderna. I volumi puri rivestiti in laterizio conferiscono all'edificio una certa solennità classica stemperata dall'ampio utilizzo di aperture non convenzionali e di elementi metallici. Il sistema di distribuzione è quasi tutto all'aperto e sfrutta il clima mite della città.

Mattone, vetro e metallo nella facciata verso la strada


Elemento architettonico emergente

Veduta generale della complessità dell'edificio

Ciudad de la Justicia - flpsl arquitectos, 2006

Il nuovo complesso giudiziario occupa un lotto molto grande, si tratta di un enorme parallelepipedo di quattro piani poggiato su una base piena e il disegno è il frutto della ripetizione quasi ossessiva dello stesso elemento architettonico già utilizzata per lo stessa tema ma in chiave classicista e metafisica da Chipperfield a Barcellona e a Salerno. Qui gli architetti nel dettaglio astratto ed elegante però sembrano più vicini agli Herzog & De Meuron di Milano che a Chipperfield. La nuova architettura connota fortemente, quasi come una porta o un grande segno, il paesaggio urbano di un nuovo quartiere in via di sviluppo imperniato su un enorme boulevard parco pubblico. Si può leggere qui tutta la fiducia degli spagnoli nell'architettura contemporanea come veicolo di progresso sociale ed economico e la capacità di animare l'urbanistica moderna con la forte coesione sociale conseguita con lo stile di vita.


Dettaglio dell'angolo

Il lungo prospetto

I quattro livelli aperti sulla base piena



Ciencia de la Salud - Juan Gavilanes Vélaz de Medrano, 2013

La Facoltà di Scienze della Salute è uno degli ultimi edifici dell'ampliamento del Campus Teatinos e si trova in un contesto quasi naturale tra il mare e il paesaggio interno. L'architetto ha lavorato abilmente con gli spazi esterni creando una serie di corti interne di forma irregolare collegate ad affacci sul paesaggio forte di un clima e una luce invidiabili. Il rapporto continuo di permeabilità tra interno ed esterno amplia l'edificio trasformandolo in un sistema ricco di prospettive e di visuali. Pochi colori e pochi materiali per volumi semplici e misurati. Un piccolo gioiello.

Le scritte sulla facciata come dettaglio architettonico
La corte più grande con accesso dall'atrio

L'architettura della corte della caffetteria


Fabbrica Birra Victoria - GANA Arquitectura, 2013


L'ultima opera di architettura contemporanea di Málaga l'ho vista dall'auto andando all'aeroporto, si tratta della Fabbrica della birra VICTORIA completata proprio nel 2017 su progetto di GANA Arquitectura. Mi è bastata un'occhiata veloce per apprezzare la semplice eleganza dei profili delle coperture, a capanna per disegnare la facciata di rappresentanza sulla strada e a sheds per far entrare la luce naturale negli ambienti della fabbrica vera e propria.

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